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Un film ottimista e umano: il regista Ziad Doueiri parla de L’Insulto

L’Insulto è il nuovo film diretto dal regista franco-libanese Ziad Doueiri, in questi giorni al cinema.

L’Insulto parte da un’esperienza che ha coinvolto lo stesso Ziad Doueiri molti anni fa, a Beirut. Una vicenda sfuggita al controllo delle persone coinvolte che diede, però, al regista la consapevolezza di essere stato protagonista di alcune dinamiche che potevano dare vita ad una grande storia da raccontare al cinema.

Dramma giudiziario o western?

Proprio dalla vicenda che l’ha visto coinvolto, il regista ha tratto ispirazione per costruire i personaggi principali del film, Toni e Yasser, interpretati nel film da Adel Karam e Kamel El Basha. Personaggi con delle colpe, segnati da un passato certamente non privo di ostacoli.

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Entrambi hanno delle difficoltà e ad entrambi la vita ha insegnato a non fidarsi del sistema giudiziario. Nel film Ziad Doueiri ha utilizzato questi personaggi per dar vita a due autentici antagonisti e costruire un serratissimo faccia a faccia, un vero e proprio duello come in una versione moderna del western.

Uno spaccamento della società

L’Insulto riflette non solo la storia, ma anche l’attuale situazione del Libano. La guerra civile ha portato ad uno spaccamento della società dove le varie forze hanno semplicemente nascosto la sporcizia sotto il tappeto, senza aver mai affrontato i problemi in nome di una guarigione della nazione.

Una storia profonda che ha aiutato, in maniera inconscia, lo stesso Doueiri a realizzare il suo film. Sia lui che la sceneggiatrice Joelle Touma provengono da famiglia con profonde convinzioni politiche. Erano entrambi molto preparati sulla storia della guerra civile libanese, e conoscevano molto bene il prezzo pagato da entrambe le parti.

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La Touma proviene da una famiglia cristiana falangista, mentre Doueiri da una famiglia sannita che ha difeso la causa palestinese. Nel corso degli anni, entrambi hanno cercato di comprendere il punto di vista dell’altro.

Come spiegato dal regista: “Ogni di noi ha compiuto un passo, trovato un equilibrio, una forma di giustizia, in questa storia libanese in cui nulla è bianco o nero, dove è impossibile dire questi sono i buoni e questi i cattivi.”

Un film ottimista e umano

Ma cosa rappresenta nel profondo L’Insulto per Ziad Doueiri? Un film sulla ricerca della dignità. I protagonisti sono stati colpiti nell’onore. Ognuno incolpa l’altro ritenendolo responsabile dei suoi problemi. L’Insulto è un film che mostra il percorso che si può intraprendere per raggiungere la pace.

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Ecco perché, secondo Doueiri, è un film ottimista e umano, che possiede oltretutto una dimensione universale: Yasser e Toni potrebbero infatti avere qualunque altra nazionalità. Quello che mostra realmente è un’alternativa ai conflitti prendendo una strada che ammette la giustizia e il perdono.

L’Insulto ti aspetta al cinema.

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