Manfredi è un celebre architetto che, da quando è rimasto vedovo, vive a Torino. Francesca è sua figlia, ha seguito le orme del padre, ma ha deciso di abbandonare la professione d’architetto per trasferirsi in Francia dove ha sposato Benoît, un finanziere sulla sessantina molto protettivo.

Un infortunio domestico permette a Manfredi di trascorrere del tempo con sua figlia, venuta a Torino per fargli visita: le propone di seguire i lavori di ristrutturazione di una splendida villa al posto suo. In cantiere Francesca incontrerà Massimo. Affini per carattere e per approccio alla vita, fra i due, piano piano, matura un sentimento profondo e una forte attrazione.

Nelle parole di Paolo Franchi, a proposito della sua opera, emerge l’anima riflessiva del film:

“Un film di caratteri, di attori. Un’atmosfera autunnale. Una narrazione lineare, naturalistica e semplice che si riavvicina al mio film d’esordio La Spettatrice. Un film riconciliato e non ossessivo. Un film tradizionale che non vuol dire “non personale”. Tutt’altro: ho cercato di mettere a servizio il mio stile al genere “sentimentale”, nel senso più nobile del termine”.

Dal 12 ottobre, con Dove Non Ho Mai Abitato, arriva al cinema una profonda riflessione sull’amore: siamo felici? Siamo davvero innamorati? Quanto può cambiarci un incontro inaspettato?