
Tra questi: Ang Lee, Lars von Trier, Todd Haynes, Ciprì e Maresco, Salvatore Mereu, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Thomas Vinteberg, Takeshi Kitano, Wong Kar Wai, Alejandro Amenabar, Bryan Singer, Park Chan Wook, Michael Haneke, Mario Martone, Paolo Sorrentino, Paolo Genovese, Luca Miniero, Andrey Zvyagintsev, Hayao Miyazaki, Denis Villeneuve, Abdellatif Kechiche, Pablo Larrain, Asghar Farahdi, Alessio Cremonini, Gabriele Mainetti e molti altri. Successi come Caro Diario, I Soliti Sospetti, Shine, In&Out, Priscilla la regina del deserto, The Others, Magdalene, In the Mood for love,Old Boy, La Marcia dei Pinguini, Cous Cous, The Millionaire, Il Divo, Il piccolo Principe, Philomena, Lo chiamavano Jeeg Robot , Van Gogh, Sulla mia pelle hanno fatto la storia di Lucky Red e le hanno permesso di costruire e confermare nel tempo una rete solida di rapporti con produttori, registi e broadcaster internazionali di alto livello, tutti concordi nel riconoscere alla società la grande cura riservata alla promozione di ogni film e la capacità di massimizzarne lo sfruttamento e la diffusione.
I film distribuiti da Lucky Red hanno spesso ricevuto i premi più prestigiosi nei festival cinematografi più importanti. Tra questi sei volte il Leone d’Oro a Venezia (Vive L’Amour, Magdalene, Il Ritorno, Still Life, The Wrestler, Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza), due volte l’Orso d’oro a Berlino (Il Banchetto di Nozze, Il Matrimonio di Tuya); tre volte la Palma d’oro a Cannes con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, Il nastro bianco, La vita di Adele. Non ha mancato, inoltre, di raggiungere il più ambito dei premi: The Millionaire è senz’altro il film che ha conquistato più Oscar (ben otto), ma sono molti i titoli che hanno conquistato le statuette hollywoodiane: da Shine a Mare dentro, da La marcia dei pinguini a Il segreto dei suoi occhi, e poi ancora Ida, Il cliente per arrivare a Moonlight.
Il catalogo Lucky Red tocca i generi più diversi, facendo sempre della qualità il filo conduttore delle proprie scelte: dal documentario all’animazione, dal miglior cinema indipendente americano a produzioni più mainstream, dalla commedia all'horror, dal biopic al drammatico. Molto frequente nelle scelte della società l’attenzione a temi che parlino di ingiustizie, di discriminazione di genere, di razzismo, delle lotte per i diritti, dell’ambiente, arrivando a toccare il cuore degli spettatori e diventando spinta al miglioramento e motivo di crescita per il pubblico. Per essersi distinta nella distribuzione, nel 2014 l'Accademia del Cinema Italiano ha premiato la Lucky Red con un David Speciale, mentre nel 2015 è stata la European Film Academy a premiarla per l'attività di produzione con lo European Film Award - Prix Eurimages.
Produzioni di recente uscita sono la commedia natalizia Io sono Babbo Natale, con protagonisti Gigi Proietti e Marco Giallini e Freaks out di Gabriele Mainetti, acclamato regista di Lo chiamavano Jeeg Robot.
Ancora, tra le produzioni recenti si contano: La Befana vien di notte II – Le origini diretto da Paola Randi, Profeti di Alessio Cremonini, La Donna per me di Marco Martani, Gli idoli delle donne di Lillo & Greg ed Eros Puglielli, Altrimenti ci arrabbiamo e Con chi viaggi degli Younuts!, Sotto il sole di Amalfi di Martina Pastori e Il Principe di Roma di Edoardo Falcone.
Oggi Lucky Red è una realtà fortemente integrata in tutta la filiera cinematografica e audiovisiva.
È socio di maggioranza relativa di Circuito Cinema, che gestisce la programmazione di sale cinematografiche di qualità su tutto il territorio nazionale.
Insieme a Indigo Film, Lucky Red ha fondato negli ultimi anni True Colours, società che vende in tutto il mondo film, serie e documentari, posizionarsi in pochi anni al primo posto nel tra gli operatori italiani. Nell’ultimo anno, segnato come tutti sappiamo da una pandemia che ha rivoluzionato i modelli di consumo tradizionali, Lucky Red ha fondato Miocinema, prima piattaforma digitale che integra tutta la filiera cinematografica - esercenti, distributori e produttori - diventando in pochi mesi un riferimento per il cinema d’autore, complementare alla sala cinematografica e non antagonista.