European Film Awards
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European Film Awards: la storia di Lucky Red agli Oscar europei

Aspettando la cerimonia degli European Film Awards 2023, ripercorriamo la storia dei film Lucky Red premiati agli Oscar europei.

Quando si celebrarono la prima volta gli European Film Awards (a Berlino Ovest) la cortina di ferro era ancora in piedi. Era il 1988. L’European Cinema Society (futura European Academy, che ancora oggi assegna i premi) sarebbe nata da lì a poco, con  Ingmar Bergman presidente, a cui negli anni succederanno Wim Wenders e Agnieszka Holland. Era iniziata invece appena un anno prima l’avventura di Lucky Red, con l’obiettivo di portare in Italia il meglio del Cinema indipendente internazionale.

Da allora molte cose sono cambiate, ma non la forza del Cinema europeo, che ogni anno viene celebrata con la consegna degli EFA. Una lunga storia, che si è spesso intrecciata con quella dei film Lucky Red.

Il nuovo millennio si apre con In the mood for love di Wong Kar-wai, che conquista il premio come miglior film internazionale; nel 2009 vediamo trionfare come miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura Il nastro bianco di Michael Haneke, mentre The Millionaire di Danny Boyle riceve il People’s choice award, e il premio per la fotografia, intitolata a Carlo Di Palma.

Il 2015 è l’anno dell’intenso Mustang,  film rivelazione, e di Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, premiato come miglior commedia. Ma soprattutto l’anno in cui festeggiamo Andrea Occhipinti, che riceve il Prix Eurimages come miglior co-produttore europeo.

 

Sia il 2014 che il 2018 sono invece dominati dal talento in bianco e nero di Paweł Pawlikowski, con ben cinque premi (tra cui miglior film e miglior regista) sia per Ida, che per Cold War.

La storia continua nel 2019 con Ladj Ly miglior rivelazione per I miserabili e Céline Sciamma premiata per la sceneggiatura di Ritratto della giovane in fiamme (che vince anche l’European University Film Award).

L’edizione 2021 invece è nel segno della potenza di Quo vadis Aida?, che porta sullo schermo le ferite del massacro di Srebrenica: miglior film, miglior regista Jasmila Žbanić e miglior attrice Jasna Đuričić.

Ancora il legame con la storia vera – quella dei migranti italiani di inizio Novecento – per Manodopera, il gioiello in stop-motion di Alain Ughetto, premiato come miglior film di animazione. Lukas Dhont è invece il miglior regista, per il meraviglioso Close.

E il 2023?

La cerimonia della 36esima edizione degli EFA si svolgerà a Berlino, il 9 dicembre; tra le candidature, spiccano le 5 nomination di Aki Kaurismäki per Foglie al vento, che vedremo in sala dal 21 dicembre: miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura, miglior attrice e miglior attore.

Doppia nomination invece per The Teachers’ Lounge, in corsa per sceneggiatura e miglior attrice.

Segui la premiazione qui

 

 

 

 

 

 

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